PNRR: guida completa alle missioni ed alle modalità di attuazione e governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Pubblichiamo una guida completa, analitica e sintetica delle sei mission annoverate nel PNRR, il Piano che darà il via alla realizzazione di una serie di interventi ed opere da qui fino al 2026. Esplicheremo, inoltre, le modalità di governance e di attuazione dello stesso, così come disposto dal Decreto Semplificazioni bis.

di Avv. Manuel Costa


Panoramica generale: i numeri del PNRR


Risorse economiche messe a disposizione dall’UE: € 750 miliardi (di cui 390 miliardi in sovvenzioni); all’Italia spetterà la quota di € 191,5 miliardi (82 miliardi a fondo perduto e 127 miliardi sotto forma di prestiti).

Il Piano intende promuovere una robusta ripresa dell’economia europea all’insegna della transizione ecologica, della digitalizzazione, della competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere enunciando, specificatamente, le sei grandi aree di intervento (pilastri o missioni) sui quali il medesimo PNRR si dovrà focalizzare:

1) Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

2) Rivoluzione verde e transizione ecologica

3) Infrastrutture per una mobilità sostenibile

4) Istruzione e ricerca

5) Coesione e inclusione

6) Salute


Mission 1: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo.


Sostiene la transizione digitale del Paese, nella modernizzazione della pubblica amministrazione, nelle infrastrutture di comunicazione e nel sistema produttivo. Ha l’obiettivo di garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga, migliorare la competitività delle filiere industriali, agevolare l’internazionalizzazione delle imprese. Investe, inoltre, sul rilancio di due settori che caratterizzano l’Italia: il turismo e la cultura.

Al riguardo, è prevista l’implementazione della connettività, anche tramite un’ampia diffusione di reti di telecomunicazione (TLC) ad altissima capacità. I costi per gli utenti dovranno essere sostenibili e la velocità di realizzazione della rete dovrà essere aumentata.

È prevista la possibilità di un concreto sostegno economico (attraverso l’erogazione di bonus e incentivi) in favore delle imprese nazionali – in particolare delle piccole e medie – circa l’adozione delle tecnologie digitali. Dovranno essere evidenziate e valorizzate le sinergie tra investimenti verdi e digitali.

  • In pillole:

Totale destinato alla Missione: € 40,29 mld (21,05% del PNRR)

Scopi: (i) Trasformazione della Pubblica Amministrazione rendendola più semplice per cittadini e imprese, riducendo i tempi e costi e contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro: rafforzamento delle infrastrutture digitali della PA con riforme dei processi di acquisto di servizi ICT e facilitazione della migrazione al cloud. (ii) Riduzione dei tempi della Giustizia: 40% di tempo in meno per i processi civili e 25% in meno per quelli penali, grazie a innovazioni organizzative. (iii) Adozione di PagoPA in oltre 14.000 amministrazioni locali per gestire i pagamenti tra la Pubblica Amministrazione, i cittadini e le imprese. (iv) Digitalizzazione delle procedure e dei servizi grazie alla Piattaforma Nazionale Dati per semplificare e ampliare l’offerta di servizi digitali per i cittadini. (v) Miglioramento della sicurezza digitale per prevenire e investigare sulle minacce informatiche attraverso l’ampliamento di personale e risorse dedicate. (vi) Creazione di reti ultraveloci per la copertura di tutto il territorio nazionale, presso le amministrazioni pubbliche, scuole, strutture sanitarie e musei, per ridurre il divario digitale velocizzando la diffusione del 5G in tutta Italia. (Vii) Copertura di rete 5G in 12.000 km di strade per sviluppare servizi di sicurezza stradale, mobilità, logistica e turismo. (Viii) Collegamento di 18 isole minori con cavi sottomarini in fibra ottica per migliorare le connessioni esistenti e rispondere alle esigenze di famiglie e imprese. (ix) Piano “Scuola connessa” per dotare oltre 9.000 edifici scolastici di connessione internet all’avanguardia. (x) Banda ultralarga a 1 Gbps per coprire 8,5 milioni di famiglie, imprese ed enti nelle aree bianche e grigie del territorio nazionale. (xi) Piano “Sanità connessa” per dotare 12.000 strutture ospedaliere di connessione internet all’avanguardia. (xii) Promozionedella transizione digitale e adozione di tecnologie innovative / competenze digitali nel settore privato, incentivando il Made in Italy e lo sviluppo delle piccole, medie e grandi imprese italiane sui mercati internazionali. (xiii) Creazione di 40 Contratti di sviluppo: contributi e prestiti agevolati per finanziare investimenti strategici, innovativi e progetti di filiera. (xiv) Piano “Transizione 4.0”: crediti d’imposta per le imprese che investono in beni capitali; ricerca, sviluppo e innovazione; attività di formazione alla digitalizzazione. (xv) Contributi per investimenti ad alto contenuto tecnologico pari al 40% della spesa per investimenti in macchinari, impianti e attrezzatura per produzioni di avanguardia tecnologica. (xvii) Rilancio di turismo e cultura con approccio digitale e sostenibile: valorizzazione dei luoghi storici e culturali migliorandone sicurezza e accessibilità, in particolare per le aree rurali e periferiche. Con il piano Turismo 4.0 sarà favorito il rilancio del turismo e dei settori della cultura tramite un approccio digitale e sostenibile, rinnovando l’offerta delle strutture turistico-ricettive. (xviii) Piano Nazionale Borghi per il rilancio turistico e culturale dei piccoli centri, riqualificando spazi pubblici e creando servizi culturali. (xix) Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche per rinnovare e riqualificare le strutture alberghiere in tutta Italia. (xx) Piattaforma Hub del Turismo digitale per collegare l’intero ecosistema turistico e valorizzare, integrare e favorire l’offerta. (xxi) Tecnologie satellitari ed economia spaziale: potenziamento dei sistemi di osservazione della terra per il monitoraggio dello spazio extra-atmosferico ed il rafforzamento delle competenze nazionali nella Space Economy. (xxii) Sostegno alle filiere e investimenti nella Space Economy grazie a diverse linee d’azione mirate, tra cui: SatCom, Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit Economy e Downstream.

Benefici: rivoluzione digitale volta a modernizzare l’intero Paese al fine di ottenere una Pubblica Amministrazione più semplice, un settore produttivo più competitivo e maggiori investimenti in turismo e cultura. Abilitazione e facilitazione della migrazione al Cloud; ottenimento delle competenze e capacità amministrative-digitali; implementazione della cybersecurity; digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali attraverso investimenti mirati in infrastrutture digitali. Investimento in capitale umano per il rafforzamento dell’Ufficio del Processo ed il superamento delle disparità tra tribunali. Creazione del portale unico del reclutamento. Rafforzamento dell’Ufficio del processo per la Giustizia amministrativa.

Deadline: dicembre 2024 / giugno 2026


Mission 2: rivoluzione verde e transizione ecologica


È volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia per rendere il sistema sostenibile e garantire la sua competitività. Comprende interventi per l’agricoltura sostenibile e per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti; programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili: investimenti per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile. Prevede inoltre azioni per l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato; iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico; iniziative per salvaguardare e promuovere la biodiversità del territorio, per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche.

Il pilastro della transizione verde discende direttamente dallo European Green Deal e dal doppio obiettivo dell’Ue di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55 per cento rispetto allo scenario del 1990 entro il 2030.

Almeno il 37 % della spesa per investimenti e riforme programmata nei PNRR deve sostenere gli obiettivi climatici.

Il Piano deve contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati a livello UE anche attraverso l’uso delle tecnologie digitali più avanzate, la protezione delle risorse idriche e marine, la transizione verso un’economia circolare, la riduzione e il riciclaggio dei rifiuti, la prevenzione dell’inquinamento e la protezione e il ripristino di ecosistemi sani. Questi ultimi comprendono le foreste, le zone umide, le torbiere e le aree costiere, e la piantumazione di alberi e il rinverdimento delle aree urbane.

  • In pillole:

Totale destinato alla Missione: € 59,46 mld (31,05% del PNRR)

Scopi: (i) Potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo dei materiali per migliorare l’economia circolare e la gestione dei rifiuti in tutto il Paese. (ii) Miglioramento della gestione dei rifiuti urbani grazie alla realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e all’ammodernamento degli impianti esistenti. (iii) Progetti di economia circolare per aumentare la quota di riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), della carta e del cartone, della plastica e del tessile. (iv) Semplificazione delle procedure di autorizzazione delle energie rinnovabili, incrementandone la presenza nel Paese, includendo l’avvio di soluzioni basate sull’idrogeno per la ricerca di frontiera, la produzione e l’utilizzo in industria e trasporti. (v) Sviluppo degli impianti agro-voltaici per ridurre le emissioni di gas serra eliminando 1,5 milioni di tonnellate di CO2. (vi) Creazione delle Hydrogen Valleys per promuovere la produzione e l’utilizzo di idrogeno, privilegiando aree industriali dismesse. (vii) Sviluppo del biometano per rendere più sostenibile la rete gas attraverso l’aumento della potenza di biometano da riconversione. (Vii) Promozione delle comunità energetiche e dell’autoconsumo per installare 2 GW di nuova capacità di generazione elettriche da fonti rinnovabili. (Viii) Rinnovo della flotta navale per migliorarne l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale. (ix) Rinnovo di parte della flotta dei treni per il trasporto regionale con mezzi di propulsione alternativa migliorandone l’accessibilità. (x) Acquisto di 3.360 bus a basse emissioni per rinnovare il trasporto pubblico locale e renderlo più accessibile, soprattutto nelle grandi città. (xi) Nascita di 40 stazioni di rifornimento di idrogeno in aree strategiche per i trasporti di mezzi pesanti. (xii) Miglioramento della rete elettrica e delle infrastrutture idriche attraverso il rafforzamento degli investimenti in smart grid per il potenziamento di capacità, affidabilità, sicurezza della rete elettrica. Riduzione delle perdite nella rete di distribuzione dell’acqua. (xiii) Interventi di smart grid su 115 sottostazioni primarie e rete sottesa per incrementare la capacità di generazione distributiva da fonti rinnovabili. (xiv) Riduzione del 15% delle perdite idriche in 15.000 reti per l’acqua potabile. (xv) Migliore elettrificazione dei consumi per 1,8 milioni di persone grazie all’aumento della capacità e della potenza delle utenze. (xvi) Miglioramento dell’approvvigionamento idrico con 75 progetti per la manutenzione, il potenziamento e il completamento delle infrastrutture. (xvii) Incentivazione per l’efficienza energetica degli edifici: miglioramento della qualità del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale attraverso la riduzione delle emissioni, anche attraverso la ristrutturazione di edifici pubblici (passaggio della classe energetica da G ad E). (xviii) Sviluppo di 330 km di reti di teleriscaldamento efficiente e costruzione di impianti o connessioni per il recupero di calore di scarto. (xix) Ristrutturazione di 48 edifici giudiziari, per oltre 290.000 mq entro la metà del 2026. (xx) Riduzione del consumo di energia del 50% in 195 scuole, per un totale di oltre 410.000 mq, con un beneficio per 58.000 studenti. (xxi) Ristrutturazione di circa 50.000 edifici all’anno per una superficie totale di 20 milioni di mq/anno, grazie a Ecobonus e Sismabonus fino al 110%. (xxii) Investimenti per contrastare il cambiamento climatico ed il dissesto idrogeologico per portare in sicurezza 1,5 milioni di persone che vivono in aree a rischio. (xxiii) Riqualificazione di 14 città metropolitane per migliorare il benessere dei cittadini, anche attraverso lo sviluppo di 6.600 ettari di foreste urbane. (xxiv) Digitalizzazione dei 24 parchi nazionali e delle 31 aree marine protette per renderli più sostenibili ed efficienti. (xxv) Rinaturazione di 6 aree vaste prioritarie e in particolare dell’area Po, per la connessione ecologica e l’adattamento ai cambiamenti climatici. (xxvi) Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini mappando e monitorando il 90% dei sistemi marini e costieri.

Benefici: realizzazione della transizione verde, ecologica ed inclusiva del Paese attraverso la proliferazione dell’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e di un’agricoltura più sostenibile. Realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti. Ricerca e sviluppo sull’idrogeno; promozione di impianti innovativi (inclusi gli off-shore); promozione energie rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo; implementazione automotive elettrico; sviluppo agro-voltaico e biometano. Ecobonus e Sismabonus 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici; promozione teleriscaldamento e riqualificazione energetica degli edifici.

Deadline: marzo-giugno 2026


Mission 3: infrastrutture per una mobilità sostenibile


Si pone l’obiettivo di rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale, con una particolare attenzione al Mezzogiorno. Potenzia i servizi di trasporto merci secondo una logica intermodale in relazione al sistema degli aeroporti. Promuove l’ottimizzazione e la digitalizzazione del traffico aereo. Punta a garantire l’interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PNL) per la rete dei porti.

  • In pillole:

Totale destinato alla Missione: € 25,40 mld (13,26% del PNRR)

Scopi: (i) Alta velocità ferroviaria Nord e Sud Italia: realizzazione di una rete ferroviaria moderna e accessibile per migliorare la mobilità dei cittadini e delle merci (gli interventi principali riguardano l’Alta Velocità sulle tratte Salerno-Reggio Calabria, Napoli-Bari, Palermo-Catania e il prolungamento dell’Alta Velocità Torino-Venezia fino a Padova. (ii) Collegamenti ad alta velocità al Sud per passeggeri e merci con riduzione dei tempi di 90 minuti sulla tratta Napoli-Bari, di oltre 60 minuti sulla Palermo-Catania, di 80 minuti sulla Salerno-Reggio Calabria. (iii) Linee ad alta velocità nel Nord per il collegamento all’Europa con riduzione dei tempi e potenziamento dei treni all’ora nelle tratte Brescia-Verona-Vicenza, Liguria-Alpi e Verona-Brennero. (iv) Connessioni diagonali per ridurre i tempi di percorrenza nelle tratte Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia. (v) Trasporto ferroviario per riqualificare e ammodernare le infrastrutture ferroviarie esistenti (gli interventi principali riguardano il miglioramento delle stazioni e dei mezzi, nonché il potenziamento di linee regionali, nodi metropolitani e collegamenti su tutto il territorio nazionale). (vi) Miglioramento dell’accessibilità marittima grazia a interventi di potenziamento di porti, dighe, banchine e moli.  (vii) Sistemi di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, tunnel viadotti e per le tratte A24-A25. (viii) Realizzazione di 12.000 ponti e 1.600 gallerie monitorate tecnologicamente e riparate, messe in sicurezza o sostituite.

Benefici: cambiamento nell’offerta di trasporto per creare entro 5 anni strade, ferrovie, porti e aeroporti più moderni e sostenibili in tutto il Paese.

Deadline: giugno 2026


Mission 4: istruzione e ricerca


Punta a colmare le carenze strutturali, quantitative e qualitative, dell’offerta di servizi di istruzione nel nostro Paese, in tutto il ciclo formativo. Prevede l’aumento dell’offerta di posti negli asili nido, favorisce l’accesso all’università, rafforza gli strumenti di orientamento e riforma il reclutamento e la formazione degli insegnanti. Include anche un significativo rafforzamento dei sistemi di ricerca di base e applicata e nuovi strumenti per il trasferimento tecnologico, per innalzare il potenziale di crescita.

Con riferimento specifico alle politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani, i Piani nazionali devono migliorare i sistemi educativi e di cura della prima infanzia, nonché le competenze di tutta la popolazione, comprese quelle digitali. Le nuove generazioni di europei non devono subire danni permanenti dalla crisi COVID-19. In linea con i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali, gli Stati membri devono puntare a colmare i divari generazionali e rafforzare le politiche attive del lavoro e l’integrazione dei disoccupati. Risorse aggiuntive devono essere investite nel miglioramento dell’accesso e delle opportunità per bambini e giovani e all’istruzione, alla salute, all’alimentazione e agli alloggi.

  • In pillole:

Totale destinato alla Missione: € 30,88 mld (16,12% del PNRR)

Scopi: (i)Costruire, riqualificare e mettere in sicurezza gli asili e le scuole per migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia. (ii)228.000 nuovi posti negli asili, di cui 152.000 per i bambini fino ai 3 anni e 76.000 per quelli fino ai 6. (iii)2,4 milioni di mq di edifici scolastici da risanare, ristrutturare e migliorare. (iv) Sviluppo dell’Istruzione professionalizzante per rafforzare la presenza attiva nel tessuto imprenditoriale del territorio. (v) Estensione del tempo pieno anche con la riqualificazione o costruzione di 1.000 mense scolastiche. (vi) Potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola adeguando o costruendo 400 edifici da destinare a palestre o strutture sportive.  (vii) Scuola 4.0 al fine della costruzione di scuole moderne, cablate e orientate all’innovazione, dotate di reti ultraveloci, aule e laboratori di nuova concezione: 100.000 classi trasformate in “connected learning environnements” grazie ai dispositivi didattici connessi. (viii) Cablaggio di 40.000 edifici per fornire una connessione ad alta velocità (ix) Formazione degli insegnanti e orientamento all’università: miglioramento della formazione del personale, in particolare per le competenze STEM, valorizzando il ruolo delle università e rilanciando gli istituti di formazione professionale. (x) Centri di insegnamento e apprendimento per migliorare le competenze didattiche, in particolare quelle digitali. (xi) Potenziamento dei sistemi di orientamento attivo con l’erogazione di 50.000 corsi e la stipula di 6.000 accordi scuola-università. (xii) Aumento degli alloggi per gli studenti portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026. (xiii) Borse di studio di circa 4.000 euro per gli studenti meritevoli e bisognosi per allargare il diritto allo studio. (xiv) Supporto ai ricercatori nello sviluppo delle competenze, in particolare nel campo delle tecnologie digitali e della transizione ecologica. (xv) Istituzione di “Campioni nazionali di ricerca e sviluppo” per creare centri per lo sviluppo di ricerca e innovazione in tecnologie chiave. (xvi) Potenziamento del dottorato di ricerca con 3.000 nuovi dottorati innovativi e 600 nuovi dottorati per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale.

Benefici: un nuovo sistema educativo più forte, con al centro i giovani, per garantire loro il diritto allo studio, le competenze digitali e le capacità necessarie a cogliere le sfide del futuro.

Deadline: giugno 2026


Mission 5: coesione e inclusione


Investe nelle infrastrutture sociali, rafforza le politiche attive del lavoro e sostiene il sistema duale e imprenditoriale femminile. Migliora il sistema di protezione per le situazioni di fragilità sociale ed economica, per le famiglie, per la genitorialità. Promuove inoltre il ruolo dello sport come fattore di inclusione. Un’attenzione specifica è riservata alla coesione territoriale, col rafforzamento delle Zone Economiche Speciali e la Strategia nazionale delle aree interne. Potenzia il Servizio Civile Universale e promuove il ruolo del terzo settore nelle politiche pubbliche.

In altri termini, il PNRR rafforza la coesione e riduce le disparità locali, regionali e fra centri urbani e aree rurali affrontando, tra le altre, sfide generali come quelle legate alle disuguaglianze di genere e di reddito e alle tendenze demografiche.

  • In pillole:

Totale destinato alla Missione: € 19, 85 mld (10,34% del PNRR)

Scopi: (i)valorizzare il mercato del lavoro e la formazione professionale aumentando il tasso di occupazione, portando avanti politiche attive del lavoro e rafforzando i centri per l’impiego. (ii) Gol – Garanzia di occupabilità dei lavoratori, ovverosia creazione di un programma nazionale per la presa in carico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale. (iii)Piano Nazionale Nuove Competenze per la definizione di uno standard di formazione dei disoccupati. (iv) Fondo nuove competenze per permettere alle aziende di favorire l’attività di formazione rendendo flessibile l’orario di lavoro. (v) Per quanto attiene all’imprenditoria femminile, aumentare il livello di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. Gli obiettivi principali riguardano il sostegno alle imprese a conduzione femminile, favorendo al contempo un cambiamento culturale. (vi) Fondo Impresa Donna per sostenere l’avvio e lo sviluppo di imprese a conduzione e a prevalente partecipazione femminile.  (vii) Sistema nazionale di certificazione della parità di genere per accompagnare e incentivare tutte le imprese nell’adozione di policy adeguate a ridurre il divario di genere. (viii) Rigenerazione urbana e servizi sociali per la disabilità: investire per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale riqualificando le aree pubbliche e promuovendo attività culturali e sportive. Una specifica linea di intervento supporta persone con disabilità o non autosufficienti. (ix) Rafforzamento delle Zone Economiche Speciali – ZES, con investimenti infrastrutturali per le regioni Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise, Sicilia, Abruzzo e Sardegna. (x) Potenziamento dei servizi nelle aree interne con particolare riferimento a servizi e infrastrutture sociali di comunità dedicati ai soggetti fragili. (xii) Maggiore autonomia per persone con disabilità per favorirne l’accesso al mercato del lavoro, sviluppando competenze digitali. (xi) Rigenerazione urbana per i comuni sopra i 15.000 abitanti e piani urbani integrati per le periferie delle città metropolitane. (xii) Ristrutturazione di 200 beni confiscati alle mafie per favorire lo sviluppo economico e sociale. (xiii) Oltre 6.400 km di strade rese più sicure grazie al programma Strategia Nazionale Aree Interne. (xiv) Piano Area Terremoti per intervenire sulle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 migliorando gli standard sismici degli edifici.

Benefici: nuove prospettive per tutti i cittadini attraverso l’innovazione del mercato del lavoro; facilitazione della partecipazione; miglioramento della formazione e delle politiche attive; eliminazione delle disuguaglianze sociali, economiche e territoriali; supporto e promozione dell’imprenditorialità femminile.

Deadline: dicembre 2025


Mission 6: salute


È focalizzata su due obiettivi: il rafforzamento della prevenzione e dell’assistenza sul territorio, con l’integrazione tra servizi sanitari e sociali, e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Potenzia il Fascicolo Sanitario Elettronico e lo sviluppo della telemedicina. Sostiene le competenze tecniche, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario, oltre a promuovere la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario.

  • In pillole:

Totale destinato alla Missione: € 15, 63 mld (8,16% del PNRR)

Scopi: (i)migliorare le infrastrutture ospedaliere, adeguandole contro gli eventi sismici; rendere l’assistenza di prossimità più diffusa su tutto il territorio (creazione di 381 Ospedali di Comunità) per garantire cure primarie e intermedie, soprattutto alle categorie più fragili con patologie lievi o recidive croniche. (ii) Realizzazione di 5 centri operativi nazionali, di cui 4 centri di ricerca e sviluppo di tecnologie innovative e 1 infrastruttura strategica dedicata alla risposta a future pandemie. (iii)Istituzione del Sistema Nazionale Salute, Ambiente e Clima per migliorare le infrastrutture, le tecnologie e la ricerca. (iv) Attivazione di 1.288 Case di comunità per rafforzare l’assistenza domiciliare e un’integrazione efficace dei servizi sociosanitari. (v) Presa in carico del 10% della popolazione over 65 con malattie croniche o non autosufficienti grazie all’assistenza domiciliare. (vi) Telemedicina più diffusa attraverso l’utilizzo della domotica e della digitalizzazione, per costruire un modello condiviso per le cure domiciliari. (vii) Attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali e di un nuovo sistema formativo in ogni ASL per gestire i servizi domiciliari. (viii) Aggiornamento tecnologico e digitale volto a rinnovare i sistemi digitali, rafforzare gli strumenti di raccolta, elaborazione e analisi dei dati per garantire la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) ed erogare Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in tutto il Paese. (ix) Potenziamento strutturale degli ospedali con il rinnovamento dei posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva. (x) Digitalizzazione di 280 strutture sanitarie (sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione – DEA di I e II livello). (xi) Acquisto di 3.133 nuove apparecchiature dotate di tecnologie di ultima generazione per TAC, risonanze e altri esami sanitari.

Benefici: miglioramento delle strutture; strumenti sanitari e tecnologici adeguati; pazienti con patologie più lievi curati in maniera più efficace e veloce, equità di accesso alle cure, rafforzamento della prevenzione e dei servizi sul territorio attraverso la promozione della ricerca.

Deadline: giugno/dicembre 2026


Governance e gestione del PNRR alla luce del Decreto Semplificazioni Bis


Sistema di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo (cfr. art. 2).

È istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (la quale esercita poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del PNRR), presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, alla quale partecipano i Ministri e i Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri competenti in ragione delle tematiche affrontate in ciascuna seduta. Il Presidente del Consiglio dei ministri, inoltre, può delegare a un Ministro o a un Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri lo svolgimento di specifiche attività.

La Cabina di regia, in particolare:

a) elabora indirizzi e linee guida per l’attuazione degli interventi del PNRR, anche con riferimento ai rapporti con i diversi livelli territoriali;

b) effettua la ricognizione periodica e puntuale sullo stato di attuazione degli interventi, anche mediante la formulazione di indirizzi specifici sull’attività di monitoraggio e controllo svolta dal Servizio centrale per il PNRR;

c) esamina le tematiche e gli specifici profili di criticità segnalati dai Ministri competenti per materia e, con riferimento alle questioni di competenza regionale o locale, dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie e dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome;

d) effettua, anche avvalendosi dell’Ufficio per il programma di governo, il monitoraggio degli interventi che richiedono adempimenti normativi e segnala all’Unità per la razionalizzazione e il miglioramento della regolazione di cui all’articolo 5 l’eventuale necessità di interventi normativi idonei a garantire il rispetto dei tempi di attuazione;

e) trasmette alle Camere con cadenza semestrale, per il tramite del Ministro per i rapporti con il Parlamento, una relazione sullo stato di attuazione del PNRR, nonché ogni elemento utile a valutare lo stato di avanzamento degli interventi, il loro impatto e l’efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti, con specifico riguardo alle politiche di sostegno per l’occupazione e per l’integrazione socio-economica dei giovani, alla parità di genere e alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro;

f) riferisce periodicamente al Consiglio dei ministri sullo stato di avanzamento degli interventi del PNRR;

g) trasmette, per il tramite, rispettivamente, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e della Segreteria tecnica, la relazione periodica di cui alla precedente lettera e) alla Conferenza unificata / Stato-città ed autonomie locali, e al “Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale”;

h) promuove il coordinamento tra i diversi livelli di governo e propone, ove ne ricorrano le condizioni, l’attivazione dei poteri sostitutivi;

i) assicura la cooperazione con il partenariato economico, sociale e territoriale mediante l’istituzione di apposito tavolo permanente;

Alle sedute della Cabina di regia partecipano i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano (quando sono esaminate questioni di competenza di una singola regione o provincia autonoma), ovvero il Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome (quando sono esaminate questioni che riguardano più regioni o province autonome), ovvero il Presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani e il Presidente dell’Unione delle province d’Italia quando sono esaminate questioni di interesse locale; in tali casi alla seduta partecipa sempre il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, che può presiederla su delega del Presidente del Consiglio dei ministri. Inoltre, possono essere inoltre invitati, in dipendenza della tematica affrontata, i rappresentanti dei soggetti attuatori e dei rispettivi organismi associativi e i referenti o rappresentanti del partenariato economico, sociale e territoriale​.

Il Comitato interministeriale per la transizione digitale ed il Comitato interministeriale per la transizione ecologica svolgono, sull’attuazione degli interventi del PNRR, nelle materie di rispettiva competenza, le funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento tecnico, tenendo informata la Cabina di regia che ha la facoltà di partecipare attraverso un delegato. Le amministrazioni centrali titolari di interventi previsti nel PNRR possono sottoporre alla Cabina di regia l’esame delle questioni che non hanno trovato soluzione all’interno del Comitato interministeriale.

La Presidenza del Consiglio dei ministri – Ufficio per il programma di Governo ed i Nuclei permanenti per l’attuazione del programma di Governo, istituiti da ciascun Ministero all’interno degli uffici di diretta collaborazione, assicurano che – in sede di definizione delle procedure di attuazione degli interventi del PNRR – almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente, anche attraverso bandi, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle regioni del Mezzogiorno, salve le specifiche allocazioni territoriali già previste nel PNRR.

Il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri verifica il rispetto del predetto obiettivo e, ove necessario, sottopone gli eventuali casi di scostamento alla Cabina di regia, che adotta le occorrenti misure correttive e propone eventuali misure compensative.


Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale (cfr. art. 3)


È istituito il Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, composto da rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, delle Province autonome di Trento e di Bolzano, degli Enti locali e dei rispettivi organismi associativi nonché di Roma capitale, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca e della società civile nonché delle organizzazioni della cittadinanza attiva. I componenti sono individuati sulla base della maggiore rappresentatività, della comprovata esperienza e competenza e di criteri oggettivi e predefiniti da individuare con apposito decreto istitutivo.

Ai componenti non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati.


Monitoraggio e rendicontazione del PNRR (cfr. art. 6)


Presso il MEF – Dipartimento della Ragioneria dello Stato è istituito un ufficio centrale di livello dirigenziale generale, denominato Servizio centrale per il PNRR, con compiti di coordinamento operativo, monitoraggio, rendicontazione e controllo del PNRR, che rappresenta il punto di contatto nazionale per l’attuazione del PNRR ai sensi dell’articolo 22 del Regolamento (UE) 2021/241, conformandosi ai relativi obblighi di informazione, comunicazione e di pubblicità. Il Servizio centrale per il PNRR è inoltre responsabile della gestione del Fondo di Rotazione del Next Generation EU-Italia e dei connessi flussi finanziari, nonché della gestione del sistema di monitoraggio sull’attuazione delle riforme e degli investimenti del PNRR, assicurando il necessario supporto tecnico alle amministrazioni centrali titolari di interventi previsti nel PNRR.

Il Servizio centrale per il PNRR si articola in sei uffici di livello dirigenziale non generale e, per l’esercizio dei propri compiti, può avvalersi del supporto di società partecipate dallo Stato.


Coordinamento della fase attuativa (cfr. art. 8)


Ciascuna amministrazione centrale titolare di interventi previsti nel PNRR provvede al coordinamento delle relative attività di gestione, nonché al loro monitoraggio, rendicontazione e controllo. A tal fine, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, individua, tra quelle esistenti, la struttura di livello dirigenziale generale di riferimento ovvero istituisce una apposita unità di missione di livello dirigenziale generale fino al completamento del PNRR, e comunque non oltre il 31 dicembre 2026, articolata fino ad un massimo di tre uffici dirigenziali di livello non generale.

Tale struttura rappresenta il punto di contatto con il Servizio centrale per il PNRR e vigila affinché siano adottati criteri di selezione delle azioni coerenti con le regole e gli obiettivi del PNRR ed emana linee guida per assicurare la correttezza delle procedure di attuazione e rendicontazione, la regolarità della spesa ed il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali e di ogni altro adempimento previsto dalla normativa europea e nazionale applicabile al PNRR.

Al fine di salvaguardare il raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi, intermedi e finali del PNRR, i bandi, gli avvisi e gli altri strumenti previsti per la selezione dei singoli progetti e l’assegnazione delle risorse prevedono clausole di riduzione o revoca dei contributi, in caso di mancato raggiungimento, nei tempi assegnati, degli obiettivi previsti, e di riassegnazione delle somme, fino alla concorrenza delle risorse economiche previste per i singoli bandi, per lo scorrimento della graduatorie formatesi in seguito alla presentazione delle relative domande ammesse al contributo, compatibilmente con i vincoli assunti con l’Unione europea.

Nell’ambito di un protocollo d’intesa nazionale tra il Governo e le parti sociali più rappresentative, ciascuna amministrazione titolare di interventi previsti nel PNRR prevede lo svolgimento di periodici tavoli di settore e territoriali finalizzati e continui sui progetti di investimento e sulle ricadute economiche e sociali sulle filiere produttive e industriali, nonché sull’impatto diretto e indiretto anche nei singoli ambiti territoriali e sulle riforme settoriali e assicura un confronto preventivo sulle ricadute dirette o indirette sul lavoro dei suddetti progetti.


Attuazione degli interventi del PNRR (cfr. art. 9)


Alla realizzazione operativa degli interventi previsti dal PNRR provvedono le Amministrazioni centrali, le Regioni, le Province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali, sulla base delle specifiche competenze istituzionali, ovvero della diversa titolarità degli interventi definita nel PNRR, attraverso le proprie strutture, ovvero avvalendosi di soggetti attuatori esterni individuati nel PNRR, ovvero con le modalità previste dalla normativa nazionale ed europea vigente.

A tal fine, le Amministrazioni possono avvalersi del supporto tecnico-operativo assicurato per il PNRR da società a prevalente partecipazione pubblica, rispettivamente, statale, regionale e locale e da enti vigilati.


Misure per accelerare la realizzazione degli investimenti pubblici (cfr. art. 10)


Per sostenere la definizione e l’avvio delle procedure di affidamento ed accelerare l’attuazione degli investimenti pubblici, in particolare di quelli previsti dal PNRR e dai cicli di programmazione nazionale e dell’Unione europea 2014-2020 e 2021-2027, le amministrazioni interessate, mediante apposite convenzioni, possono avvalersi del supporto tecnico-operativo di società in house qualificate. La predetta attività di supporto copre anche le fasi di definizione, attuazione, monitoraggio e valutazione degli interventi, oltre a comprendere azioni di rafforzamento della capacità amministrativa, anche attraverso la messa a disposizione di esperti particolarmente qualificati.

Ai fini dell’ affidamento in house di un contratto avente ad oggetto servizi disponibili sul mercato in regime di concorrenza (cfr. art. 192, comma 2, Codice Appalti – regime speciale degli affidamenti in house), la valutazione della congruità economica dell’offerta ha riguardo all’oggetto e al valore della prestazione e la motivazione del provvedimento di affidamento dà conto dei vantaggi, rispetto al ricorso al mercato, derivanti dal risparmio di tempo e di risorse economiche, mediante comparazione degli standard di riferimento della società Consip S.p.A. e delle centrali di committenza regionali.

Ai relativi oneri le Amministrazioni provvedono nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. Laddove ammissibili, tali oneri possono essere posti a carico delle risorse previste per l’attuazione degli interventi del PNRR, ovvero delle risorse per l’assistenza tecnica previste nei programmi dell’Unione europea 2021/2027 per gli interventi di supporto agli stessi riferiti.

Ai fini dell’espletamento delle attività di supporto, le società interessate possono provvedere con le risorse interne, con personale esterno, nonché con il ricorso a competenze – di persone fisiche o giuridiche – disponibili sul mercato, nel rispetto di quanto stabilito dal Codice dei Contratti Pubblici.


Rafforzamento della capacità amministrativa delle stazioni appaltanti (cfr. art. 11)


Per aumentare l’efficacia e l’efficienza dell’attività di approvvigionamento, nonché al fine di garantire una più celere attuazione degli investimenti/interventi di cui al PNRR (e ad esso collegati), la società Consip S.p.A.:

  • mette a disposizione delle pubbliche amministrazioni specifici contratti, accordi quadro e servizi di supporto tecnico;
  • realizza un programma di informazione, formazione e tutoraggio nella gestione delle specifiche procedure di acquisto e di progettualità per l’evoluzione del Sistema Nazionale di e-Procurement e il rafforzamento della capacità amministrativa e tecnica delle pubbliche amministrazioni;
  • si coordina con le centrali di committenza regionali per le attività degli enti territoriali di competenza.

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