Finanziamenti, mutui e prestiti personali: gli errori da evitare.

Tutto quello che devi sapere riguardo la sottoscrizione di finanziamenti, mutui e prestiti personali.

di Redazione Compliance Legale

E divenuta, oramai, prassi consolidata l’accensione di una linea di credito (finanziamenti, mutui e prestiti personali) accordata da un istituto bancario sia in sede che online, per avere immediata liquidità e far fronte alle sempre più impellenti spese giornaliere, a prescindere che tu sia un privato, un imprenditore o un’azienda.

I motivi che possono spingerti a rivolgerti presso un istituto di credito, un mediatore creditizio, una banca o un’agenzia d’intermediazione finanziaria, sono sempre più svariati e più numerosi: l’acquisto di una prima casa, spese impellenti in famiglia, acquisto di un’autovettura, ristrutturazione e arredamento casa, pagamento di tasse e bollette arretrare. spese per una vacanza o per un viaggio, spese di laurea, pagamento di un corso di studio o università, spese per il matrimonio, investimenti personali e molti altri.

Inoltre, per le aziende, gli imprenditori, i professionisti e le PMI che hanno bisogno di accedere al credito ed hanno difficoltà a trovare le giuste garanzie, ricordiamo che dal 15 marzo 2019 è stato istituito il Nuovo Fondo di Garanzia.

La garanzia pubblica, in pratica, resa disponibile dall’Unione Europea e dallo Stato Italiano, sostituisce le costose garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento, fino all’80% del totale dell’importo richiesto.

Pertanto, se vuoi saperne di più ed avere una consulenza gratuita circa il Fondo di Garanzia, scrivici su segreteria@compliancelegale.it specificando nell’oggetto: “Fondo di Garanzia”.

Se invece vuoi sapere come ottenere gratuitamente un preventivo riguardo a prestiti personali, mutui o finanziamenti, alle migliori condizioni possibili, ti consiglio di scorrere e di continuare a leggere!


Valutazione del prestito personale, mutuo o del finanziamento: Tan, Taeg e ISC.


Prima di procedere con la sottoscrizione di un contratto di finanziamento, prestito personale o mutuo, è necessario che tu conosca bene la differenza tra i concetti di TAN, TAEG e ISC.

TAN: l’acronimo TAN sta ad indicare il Tasso Annuo Nominale, ovvero il tasso d’interesse puro che viene applicato al finanziamento in oggetto.

Esso rappresenta, in sintesi, l’interesse annuo calcolato sul prestito, ovvero la somma in più da versare come corrispettivo a colui che ha concesso il prestito (maturato, quindi, sull’importo erogato).

Nei più comuni piani di ammortamento di prestiti e mutui, l’interesse viene corrisposto diviso in rate a scadenza, ovvero applicandolo mese dopo mese sulla quota capitale residua in scadenza (ammortamento alla francese).

Ad esempio: mettiamo caso che ci venga concessa una somma pari a 10.000 € ad un TAN del 9% da restituire in 10 anni (quindi 120 rate).

Gli interessi generatisi al decimo anno saranno pari ad € 5.201,09 per cui il costo generale del finanziamento in oggetto sarà pari ad € 15.201,09 (di cui 10.000 la somma a noi inizialmente concessa e i rimanenti 5.201,09 a titolo di interessi).

Tuttavia, nella prassi quotidiana, poichè durante la concessione di un finanziamento vengono conteggiate spese ulteriori quali, ad esempio, quelle di gestione, quelle di istruttoria e quelle di intermediazione, il tasso effettivo di interesse non coinciderà mai con il tasso di interesse nominale TAN, ma risulterà sempre superiore. È qui che entra in gioco il TAEG.

TAEG: l’acronimo TAEG vuole indicare il Tasso Annuo Effettivo Globale. Esso rappresenta il reale tasso relativo al costo del finanziamento e, pertanto, sarà l’unico tasso da prendere in considerazione per valutare la convenienza di un prospetto piuttosto che di un altro.

Come anticipato precedentemente, esso rappresenta il costo globale del prestito, finanziamento o del mutuo e comprende anche le spese collegate all’apertura, alla gestione ed al pagamento del finanziamento.

La direttiva europea sui mutui indica le spese che devono essere obbligatoriamente comprese nel TAEG e cioè: polizze aggiuntive, apertura e mantenimento dei conti correnti, gestione della pratica, costi relativi alle operazioni di pagamento.

Da escludere, invece, le spese di perizia, le spese notarili e le imposte.

Come detto, Il TAEG è particolarmente utile durante la fase di comparazione dei mutui. Infatti, prima di stipulare un contratto, risulta fondamentale leggere meticolosamente tutta la documentazione informativa al fine di confrontarla con quella delle ulteriori proposte di mutuo.

Solamente avendo riguardo al TAEG di diversi finanziamenti sarà dunque possibile calcolare con esattezza quale tra essi sia il migliore ed il più conveniente, anche a parità di TAN e di valore del finanziamento.

ISC: acronimo di Indicatore Sintetico di Costo, coincide in tutto e per tutto con il TAEG, pertanto si rimanda alla disamina sopra enunciata.

Una volta memorizzate queste fondamentali definizioni, possiamo procedere alla richiesta ed alla valutazione del preventivo di finanziamento.

NB: la corretta disamina del tasso di interesse è fondamentale. Molte volte, purtroppo, si incorre nella pratica scorretta intrattenuta dalle banche, conosciuta con il termine anatocismo bancario.

Per approfondire questa tematica ti consiglio di leggere il nostro articolo “Anatocismo bancario: facciamo chiarezza” cliccando qui.


Come richiedere un prestito personale, finanziamento o mutuo


Innanzitutto focalizzati sul perchè hai necessità di accedere al credito e, soprattutto, sulle modalità di restituzione della somma presa in prestito.

Più il piano di rientro sarà dilazionato nel tempo, più gli interessi e le commissioni saranno spalmate sul lungo termine (risultando, dunque, meno onerosa la restituzione del capitale erogato).

Viceversa, più il piano di rientro risulterà immediato e più il rapporto convenienza/onerosità risulterà peggiore (a parità di interessi e di oneri contrattuali).

La normalità, in questi casi, è rappresentata dal classico piano di rientro in 120 rate mensili (dieci anni).


Tipologie di prestiti personali, mutui e finanziamenti:


Per quanto riguarda i prodotti da scegliere, sostanzialmente i più convenienti (per i privati) sono tre:

1 – Cessione del quinto dello stipendio: se sei un dipendente (pubblico o privato) o un pensionato, il prestito sarà rimborsato direttamente dal datore di lavoro (o ente pensionistico) attraverso la trattenuta diretta sul salario pari ad un quinto del totale.

Esso non richiede la presentazione di garanzie reali ad eccezione della sottoscrizione di una polizza assicurativa obbligatoria ( copertura sul rischio vita e sul rischio impiego del richiedente);


2 – Prestito personale: in cosa consiste? I prestiti consistono nella cessione di una somma di denaro (dietro rimborso rateale fisso) ad una persona fisica o ad altro soggetto economico da parte di un istituto di credito.

I requisiti minimi per ottenere la concessione di un prestito personale sono: nella maggior parte dei casi, un’età compresa tra i 18 e 70 anni (alcune banche e finanziarie hanno un’offerta anche per persone di età maggiore); un reddito dimostrabile; la residenza nel territorio italiano; essere titolare di un conto corrente bancario.

Successivamente la banca in questione valuterà la concessione del finanziamento sulla base delle proprie politiche di rischio e dell’affidabilità creditizia del soggetto richiedente.

Infatti, verrà fatta una valutazione che terrà conto sia del rapporto rata di rimborso / reddito del richiedente che, successivamente, della consultazione circa i rapporti forniti dalla Centrale Rischi (CRIF) , comprensivi di eventuali mancati pagamenti o ritardi nei rimborsi di finanziamenti contrattualizzati precedentemente presso altri istituti di credito;


3 – Prestito finalizzato: consiste in una forma di finanziamento strettamente correlato al bene acquistato. Esso si può richiedere ed ottenere direttamente presso il punto vendita del bene e/o servizio in oggetto (ad esempio, il finanziamento per gli elettrodomestici, automobile, Pc e per gli apparecchi elettronici in genere).


4 – Mutui: vengono suddivisi in macrocategorie, a seconda delle finalità, dei tassi d’interesse e della durata.

Riguardo le finalità, meritano di essere menzionate le seguenti: – acquisto di un immobile (prima casa);
– costruzione di un immobile;
– ristrutturazione di un immobile;
– liquidità;
– surroga;
– consolidamento debiti.

Generalmente, un mutuo immobiliare copre fino all’80% del valore dell’immobile in questione (talvolta però si può arrivare alla copertura integrale del 100% del valore, dietro corresponsione di ulteriori garanzie.

Per quanto concerne i tassi d’interesse, invece, distinguiamo i mutui in:
– tasso fisso: legato all’indice Euris, rimane invariato per tutta la durata del contratto;
– tasso variabile: legato all’indice Euribor, varia in base alle politiche ed agli scenari economici europei;
– tasso misto;
– capped rate (cap): il tasso è variabile entro una soglia massima predeterminata;
– bilanciato: costituito da una parte a tasso fisso ed una a tasso variabile a seconda che si preferisca un tasso piuttosto che l’altro.

Circa la durata, piuttosto, possiamo avere tipologie di rimborso in 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35, 40 anni.

A proposito delle modalità di rimborso, infine, occorre elencare le seguenti soluzioni:
– durata e rata costanti;
– durata costante e rata variabile;
– durata variabile e rata costante.


Carte di credito: conviene?


Altamente sconsigliate sono le Carte di Credito e le Carte di Credito Revolving.

Le prima consistono in uno strumento di credito al consumo con cui è possibile effettuare acquisti presso gli esercizi abilitati ed il cui pagamento avviene a cadenza predefinita (mensile, settimanale, bimensile) in un’unica soluzione.

Le seconde, ossia le revolving, si differenziano dalle prime in quanto al pagamento rateale bisogna aggiungere la quota di interessi maturati.

Altra differenza sostanziale tra le due è la seguente:

1 – nel caso di una carta di credito standard è prevista, per il suo funzionamento, una linea di credito che l’istituto mette a disposizione in principio; il cliente, infatti, più utilizza la carta di credito e più vede scendere l’importo del fido a sua disposizione. Necessari saranno rimborsi che possono essere effettuati a saldo o a rate;

2 – nel caso di una carta di credito revolving, invece, l’importo utilizzato al momento dell’acquisto non viene scalato immediatamente dal conto corrente d’appoggio, ma viene restituito nel tempo.

Essa, sostanzialmente, offre gli stessi servizi di una carta di credito standard, ma il rimborso è rateale. La particolarità di questo tipo di carta è che ad ogni rimborso effettuato dall’utente, il credito della carta revolving viene portato al suo livello iniziale. E’ una sorta di prestito ricaricabile.


Sconsigliamo l’utilizzo di questa linea di credito in quanto non sempre è semplice ed agevole comprendere il costo reale dell’operazione, in quanto le voci di spesa sono numerosissime (spese per interessi, spese annuali, spese di incasso rata, commissioni di massimo scoperto, ecc), e non sono facilmente integrabili in una misura di costo unica.

Il rischio di incorrere in tassi usurai, pertanto, si rivela sempre dietro l’angolo.


Come consigliato sopra, potete collegarvi e consultare il sito www.soldipertutti.it (clicca qui) per ottenere un preventivo ed una consulenza gratuita in tema di prestiti personali, mutui e finanziamenti, basta compilare il form di inoltro richiesta.


Desideri una consulenza o supporto legale? Scrivi alla nostra segreteria, ti contatteremo per approfondire la tematica e formulare il nostro miglior preventivo.

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